[post domenicale*]
Una delle cose che mi viene più difficile fare è svegliare qualcuno che sta dormendo.
Io proteggo il tuo sonno come proteggerei il mio, perché è una delle cose più preziose che posseggo: di quanto tempo hai bisogno? Che letto ti serve? Vuoi il buio o la luce? Vuoi una camera tutta per te? Sono disposta a tutto per difendere il sonno. Anche non farti dormire da me, nel caso.
No, non è bontà infatti, è proprio un fatto di empatia, o di egoismo che è la stessa cosa: io non ti posso svegliare perché vivo il tuo stress del risveglio forzato, che per me è cosa traumatica. Preferisco allora piuttosto sorbirmi le conseguenze di un mancato risveglio; che poi alla fine, anche se ho accettato di svegliarti, aggiungo sempre vabeh oh, ti potevi mettere la sveglia.
Il sonno è sottovalutato
Conosco un sacco di gente che è insonne, dice – che poi sia vero o no bisogna vederlo – ma sembra che anche la percezione del non dormire sia cosa non benefica. Al di la di cosa dicono gli esperti, se qualcuno afferma mamma mia non ho dormito per niente, di solito non è di buonumore, non è contento, dice di non sentirsi riposato.
Conosco pure un sacco di gente che si sveglia prestissimo. Per quelli lì provo tanta stima, soprattutto se sono belli riposati, pimpanti, motivati, in pace con loro stessi.
Poi ci sono quelli che si svegliano presto e sono morti di sonno. Quelli no, non li invidio per niente. Anche perché tra loro spesso ci sono pure io.
A volte sento storie tipo: arrivo alle 11 di sera, si. Poi prendo l’auto che la mattina dopo mi sveglio alle 5 che devo andare … e fare … Davvero? Dove devi andare, cosa farai, come farai a fare bene quello che devi fare? Siete extraterrestri.
Quando capita a me di fare qualcosa del genere, di dormire poco pochissimo e di essere svegliata all’improvviso come sa fare la sveglia perché non ho scelta – l’unica situazione in cui sento di non avere scelta è perché devo assistere o aiutare qualcuno e quindi mi metto nelle pessime condizioni di farlo e talvolta mi pento anche – poi dopo, sono buona a poco. Il mio lavoro, le relazioni, l’amore del vivere proprio, sono ai minimi termini. Sono qualcosa di cui probabilmente si può fare anche a meno. Tu dirai che esagerata, no no, ti assicuro che è proprio così. Se non ti capita, ritieniti fortunato.
Ora, faccio come fanno tutti, e cioè
provo a convincerti di quanto importante sia il sonno
mettendo per un attimo da parte la mia esperienza individuale, che evidentemente è un limite per vivere in questo mondo ma che ho imparato ad accettare perché alla fine non si può essere perfetti. E soprattutto, non tutti possono avere quel successo lì.
Benefici di un sonno di qual-quantità:
- si rigenerano gli organi, i tessuti, tutto ciò che ha bisogno di disintossicarsi, con le note conseguenze sulla salute bla bla,
- in un certo senso si disintossica anche la mente, sognando per esempio,
- nel sonno avviene l’apprendimento: questa è una chicca, scoperta straordinaria che ti suggerisco di approfondire cercando qualche articolo scientifico di valore nel settore delle neuroscienze. Brevemente, ciò che accade è che quello di cui fai esperienza durante il giorno, la notte attraverso un buon sonno si radica, si cementifica, passa a un livello più profondo della conoscenza; impari, che forse è l’unica cosa che ha un senso in questa vita qui,
- (pensavo, se hai una brutta esperienza durante il giorno, forse ti conviene non dormire e forzarti alla veglia)
- c’è perfino chi dice che se non dormi ti cadopo pure i capelli, le unghie, i denti, madonna una tragedia,
- infine, quando ti svegli da un bel sonno, tutto è meraviglioso. (Qui ci sto mettendo del mio). Apri gli occhi e senti di essere tutt’uno col cosmo, sei in comunione con l’universo, quello stesso universo a cui appartiene il vicino paranoico, quel coglione che in autostrada ti deve venire necessariamente col muso sul collo, le zanzare, le buste della spesa che si strappano e rotolano i limoni sull’asfalto (facciamo che non si è rotta la bottiglia del latte), il telefono che ti hanno rubato, la carta di credito che ti hanno crackato, il fatto che tua moglie ti ha lasciato e mo devi pure traslocare? Tutto. Tutto è meraviglioso e la tua generosità rasenta l’inverosimile.
Se non sei d’accordo, se pensi che dormire sia tempo perso, secondo me tu non hai mai dormito come dormo io. Si, lasciami essere presuntuosa così.
Esperienze che non stiamo considerando
- C’è un altro aspetto del sonno di cui forse non ci vogliamo occupare: facciamo esperienza di morte. Quella roba che rovescia tutti i tavoli, le pianificazioni, le certezze, le deduzioni, le teorie; i linguaggi, la storia, il dolore la gioia, tutto. Che fa anche piuttosto paura. Ti rendi conto?** Ogni giorno che viviamo abbiamo almeno una occasione di fare l’esperienza di morire, abbiamo in teoria 365 esperienze l’anno per capire, un po’ di più, un po’ diversamente, una delle cose più misteriose a cui siamo destinati.
Io al momento non credo di averci capito molto. Sento però che è una cosa interessante, più la osservo e più mi pare che questa vita abbia un senso, nel suo nonsense, osservando la morte. Si vede che ho bisogno di un altro alibi per dormire; oppure, si vede che stanotte, dopo un po’ di tempo, finalmente ho dormito.
*mi pare di scrivere ormai solo più post domenicali **ammetto di averla presa in prestito da Armandino, una trattoria di Livorno, e il segnaposto faceva così: sei pisano, ti rendi 'onto? Perché le citazioni vanno fatte tutte, mica solo quelle dantesche.