Solo cose belle?

Solo cose belle?

Nel mio lavoro capita spesso che mi senta dire:

<<…ma lei mi dice solo cose belle (?)>> ,

talvolta come affermazione, altre nel dubbio. Sono quei momenti del dialogo in cui, dopo aver ascoltato, restituisco tra le altre cose anche delle qualità caratteriali che la persona mi ha mostrato, indistricabilmente legate al suo agire quotidiano, nel racconto di momenti talvolta difficili o perfino nei fallimenti.

Una frase che in diverse forme trasmette incredubità da un lato e un senso di orgoglio e soddisfazione dall’altro; chi mi siede di fronte non sa se credermi o no, se concedersi quel momento. Chi pronuncia queste o altre parole simili non lo sa cosa gli aspetta.

 

Tutt’altro che una buona notizia…

Quando questo accade ho la possibilità di ricordare al mio interlocutore che quello che restituisco è tutt’altro che “una buona notizia”. Scherzo ma dico la verità, togliendo ogni dubbio che possa essere sorto dalla mancanza di abitudine alle “cose belle”: lungi dal lusingare, dal fare complimenti –  peggio ancora creare illusioni, come alcuni approcci consulenziali purtroppo fanno – quello che sto facendo nel restituire delle qualità è ampliare la consapevolezza di una forza che in buona parte dei casi non si sta esprimendo a sufficienza. La persona non sta agendo appieno la sua responsabilità rispetto a quella forza.  Volendo essere esplici e un po’ bruti, è un irresponsabile.

Quindi si, è una brutta notizia. Perché mentre su una debolezza ci possiamo e ci dobbiamo far aiutare (nel senso terapeutico del termine), ci possiamo e ci dobbiamo sedere, possiamo e dobbiamo essere compassionevoli, sulla forza abbiamo una responsabilità: ci si deve alzare e chiedersi quando e come abbiamo mancato di allenarla ed esprimerla. È la pricipale delle responsabilità mancate.

Il primo passo è prenderne consapevolezza

Se hai una leadership naturale ma la tua squadra sta soffrendo, se hai una grande capacità di amare ma le tue relazioni d’amore stanno soffrendo, se hai una spiccata tensione alla bellezza e all’eccellenza ma i tuoi risultati sono grossolani, se hai creatività ma ti accorgi che pensi le cose sempre allo stesso modo, se ti dico che hai un evidente potenziale per l’apertura mentale e tu non riesci a vedere il senso dietro l’argomentazione del tuo collega (o la mia), etc etc1, ebbene è necessario tu ti chieda quali azioni stai mancando per rinforzare i tuoi “muscoli caratteriali”, quali riflessioni stai sottovalutando rispetto a tutta la forza che, oggi, non produce bene e bellezza nel contesto in cui ti adoperi.

La responsabilità della forza

Ecco allora, la prossima volta che ti senti restituire una “cosa bella” da me – è l’approccio neuroplastico al miglioramento che mi muove – sii grato sì, ma non chiedermi quali difetti hai perché è proprio questo l’unico tuo difetto: che quelle cose belle non stanno agendo e lì c’è tanto, tantissimo, che puoi fare e che possiamo fare insieme.

1 Sulle 24 qualità del carattere teorizzate nel manuale curato da Seligman e Peterson, ho scritto lungamente qui: https://www.lauraleone.it/2020/05/14/correresti-una-maratona-senza-allenarti/

 

~

Greatful to Marivi Pazos for her amazing pic in the forehead.

2023-11-12T15:08:03+01:00