Adolescenti. Le FISSAZIONI.

È fissato!

Tu te lo ricordi quando eri giovane (giovane giovane, non giovane come ora…)? Quando ti fissavi sulle cose? Uno sport, un calciatore, una ragazza (un ragazzo), un videogame, una cosa da mangiare, un posto dove andare?

Questo impegno di memoria è essenziale per vedere le cose da quell’altra angolatura, quella loro,
perché noi,
tanto diversi da loro,
non eravamo.

Ma torniamo ad oggi.
I giovani, capita spesso, si fissano.

Non faccio riferimento qui a contenuti psicoanalitici freudiani (per sgomberare il campo, se chi mi legge è un/a addetto/a ai lavori). Scrivo, osservando con semplicità, di comportamenti frequenti che possono generare comprensibili preoccupazioni in te, nell’adulto impegnato ad educare.

I giovani si fissano su attività, abitudini, persone; talvolta oggetti, attrezzi, arnesi; lo fanno con ossessione. L’adulto più sensibile si chiederà quindi Che problema avrà? Come faccio?
Gli adulti si chiedono se e quanto quelle fissazioni siano sane, perché tali non sembrano; soprattutto, aulto che mi stai leggendo, sei convinto che il giovanotto in questione stia perdendo tempo.

 

Non stanno perdendo tempo, anzi, lo stanno salvaguardando per il futuro

Una prima considerazione di carattere generale: tutte quelle cose o persone su cui l’adolescente si fissa sono garanzia del fatto che, da adulto, non ci si fisserà più.

Fissarsi su una cosa, azione o persona fa diventare i ragazzi un po’ integralisti. Si. Bene: ciò consente al giovane di evitare l’integralismo da adulti. Insomma fissarsi è importante perché solo così il giovane vive l’illusione e la disillusione dell’unicità delle cose.

Scopre, attraverso l’esperienza, che non esiste una sola verità. Scoprirà cose belle, di valore, sensate; cose brutte, senza valore e che sembrano non avere un senso; scopre persone che si possono amare, non una, tante; fa esperienza di come cercare le sue; scopre che non sono le uniche, sono le sue. Scopre la delusione e la bellezza della ricerca e la molteplicità.

 

Giovani ricercatori naturali

searching

Essere integralisti poi permette loro una conoscenza profonda delle cose. Quella attività, quella persona, alla fine potrà deluderli o renderli felici, ma la fissazione consente loro di apprendere il come scoprirlo, come andare a fondo nelle cose, e di sapere veramente cos’è quello su cui si erano fissati.

Le fissazioni, da giovani, sono comportamenti pedagogichi:

  • per apprendere il processo verso una conoscenza profonda, l’unico che permetta una scelta consapevole;
  • per apprendere un contenuto più autentico; il passo successivo è rifiutare o, appunto, scegliere ciò che si è conosciuto.

Fissarsi è come fare esperienza di un corso di analisi. Crescendo si diventa più veloci e capaci di applicare una sintesi, il processo di apprendimento si espande.

Cosa puoi fare tu?

da una shena di Whiplash, di Damien Chazelle

Fissarsi non è perdere tempo ma è investire bene il tempo della giovinezza. Questo non vuol dire che l’adulto debba stare fermo a guardare. L’adulto è fondamentale per supportare la ricerca. Può fare domande, può dire la sua, compreso il non gradire quella attività, persona, fissazione. Importante è fare in modo che il giovane, l’adolescente, non si senta sbagliato/a, che è spesso la sua fonte di sofferenza.

La giovinezza dà loro il tempo di provare e lasciare, di cercare senza vincoli, di sperimentare. L’adolescenza è il tempo dello sbagliare.

L’adulto può facilitare questo processo anche quando osserva una mancata fissazione, quando vede un atteggiamento del prendere e lasciare velocemente cose, un mancato coraggio. Non dico che c’è un modo solo di essere, i ragazzi non sono tutti uguali e queste fasi arrivano in momenti diversi. L’adulto può verificare se il non soffermarsi suggerisce che si ha troppo timore di sbagliare o di essere delusi.

Viceversa, anche le fissazioni verranno abbandonate, e ce ne saranno delle nuove! Siate pronti.

Se l’adolescente non si sente solo o sbagliato rischierà di più, scoprirà di più e si farà le ossa.

 

Gli adulti pure si fissano!

Da adulti ce lo possiamo prendere il tempo di fissarci, certo, ma lo viviamo peggio: sappiamo che ci resta meno tempo a disposizione. Ma il tempo interno è un’altra faccenda, e un anno in consapevolezza vale dieci anni di mancata conoscenza.

Da grandi ci si fissa perché non lo si è fatto da giovani? Ci sta. Prova a verificare, se sei adulto e qualcuno te lo fa notare. Allora prenditi quel tempo, sappi che ci vuole coraggio.  È più faticoso, produce ansia, ma si può fare. Come si dice: è davvero meglio tardi che mai.

Intanto l’esperienza dei giovani giova anche te, adulto.

 

Le risorse caratteriali in campo

Curiosità, perseveranza, valore, audacia, amore per la conoscenza? Quali altre risorse mette in campo l’adolescente quando si fissa e ci fa diventare matti? Queste e altre potenzialità caratteriali si celano dietro le fissazioni dei giovani che affianchiamo e per i quali vogliamo facilitare crescita e realizzazione. Come e più della nostra.

Restituiamogliele. Senza timore di dissentire su eventuali loro fissazioni; restituiamogli la determinazione e il coraggio che vediamo in loro. L’insofferenza che ci fanno vivere, pure gliela possiamo raccontare. In quella fissazione potranno scoprire la loro grande passione e vocazione per la vita. E questo sarà aver vinto la più ricca lotteria per la vita.

 

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2020-04-08T01:04:45+02:00