Il valore della tua impresa, in un PITCH

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Il tempo di una salita in ascensore

Hai presente quando hai qualcuno davvero importante davanti a te e pochi secondi per convincerlo che la tua idea è grandiosa? Elevator Pitch – il tempo di una salita in ascensore: così è stato definito, dagli americani ovviamente, un nuovo (neanche tanto) modo per prepararsi all’essenziale, per allenare il dono di una sintesi vincente.

L’obiettivo è arrivare al cuore di chi:

  • deve finanziare la tua impresa (famosi ad esempio sono i pitch per case editrici o cinematografiche, ma anche quelli per enti finanziatori di start up)
  • deve darci un appuntamento decisivo
      • deve decidere se assumerci o no, perché lui (o lei) è quello/a importante che prende decisioni (un CEO?) e quando arriva, a metà del colloquio, ci sta che non ti dedicherà più di sessanta secondi
  • tutto ciò che di simile ti viene in mente.

Si perché in questo mondo qui, la gente ha sempre meno tempo1 e tu devi convincerli, in un pitch.

 

Il workshop con i giovani imprenditori, a Livorno

Ecco come abbiamo lavorato, con un nuovo gruppo di giovani imprenditori, mercoledì 12 febbraio.

valore della terra

Ospiti di un bell’agriturismo, tra le campagne a sud della provincia livornese, un piccolo gruppo di giovani audaci e motivati, ha lavorato sulla propria forza caratteriale e alla ricerca del valore della propria impresa agricola, per trasformarlo in un pitch degno di quel valore.

Il primo giro di prova l’abbiamo fatto spontaneo.

Quando racconti la tua impresa, quello che accade spesso è questo:

  • dici una serie di luoghi comuni, di stereotipi, che sono veri ma che non verranno ascoltati, a parte dai tuoi amici e dai tuoi famigliari che ti vogliono bene (accade lo stesso per gli aspiranti scrittori, per esempio)
  • dici delle cose tue, che al tuo interlocutore non interesseranno mai (idem).

Quindi, il lavoro da fare è innanzitutto di scrittura. Scrivere è un mestiere, mica si può improvvisare. Cercare le parole è come andare alla ricerca della verità. Un processo che difficilmente vede una fine ma che al suo interno consente la scoperta del valore: si tolgono tutti quegli strati superflui, si arriva all’altro, ci si incontra e ci si può finalmente fidare. Quello è anche il tuo cliente ideale: chi non ti mollerà mai perché ha capito quanto vali. Ci riesci in sessanta secondi?

Abbiamo scritto, riscritto e riscritto.

Poi, è venuto il tempo di dirlo, di parlare, ad alta voce.

 

Trovare le parole giuste, e metterle insieme alla perfezione

Un imprenditore deve saper fare tante cose diverse, spesso troppe. Trovare le parole giuste, quelle che messe insieme restituiscono il valore unico della propria impresa, saperle dire ad alta voce, davanti a un pubblico, catturare subito l’attenzione, incuriosire, essere colpiti, essere creduti, essere autentici e insieme dei “bravi attori”, tutto questo non è per niente facile.

Ecco perché i giovani imprenditori con cui ho lavorato sono stati grandiosi: si sono messi in gioco. 100%. Abbiamo fatto riprese video, lavorato in coppia e poi in gruppo sull’ascolto, reciproco; sulle parole; sulle storie di ciascuna impresa e sulle storie personali.

 

Lavorare per i giovani, ritrovare creatività, forza e bellezza

Essere giovani vuol dire creatività e forza straordinarie. Creatività e forza di trovare soluzioni nuove ai problemi, di cercare e trovare un senso, di riportare bellezza a ciò che l’ha persa. Molti adulti, è evidente, l’hanno dimenticato. Hanno dimenticato che è stato lo stesso per loro, nonostante le difficoltà; a qualcuno forse è mancato davvero; per esempio, a chi ha vissuto la guerra. I giovani sono da sempre la nostra grande risorsa di vita.

Sono grata sempre di avere la possibilità di essere a servizio di giovani e giovanissimi, a servizio del loro potere e dei loro desideri. Questo workshop mi ha restituito, per l’ennesima volta, il senso del coaching umanistico per il mondo del lavoro e dell’impresa.

giovani

 

1 Che si abbia poco tempo, o meno di prima, è una faccenda molto strana e difficile da credersi, perché mai come oggi l’essere umano ha avuto così tanto tempo a disposizione. Eppure, la percezione è che se ne abbia poco, o nulla.

2020-02-25T22:14:07+01:00