AICP, molto forte incredibilmente vicino
La mia storia nell’Associazione Italiana Coach Professionisti dal 2012…fino a oggi.
Sono in AICP da quasi otto anni, lo scorso novembre a Roma abbiamo festeggiato il decennale: c’erano trecento persone ed è stato un successo.
Essere in una associazione e adoperarsi volontariamente in essa per me ha voluto dire innanzitutto imparare a fare ed essere insieme al di là dell’interesse personale. Non è per niente scontato, è molto difficile, è trovare una autentica motivazione e il senso. Ha voluto dire avere la prova che insieme è più che da soli e che adoperarsi in una associazione è allenarsi alla vita, in un campo dove si ha la possibilità di incontrare, tra gli altri, professionisti di valore.
Come in tutte le cose in cui ho scelto di stare nella vita, come il mio modo di stare al mondo chiede, quando scelgo ci sto fino in fondo. Ho costruito, ho scardinato, ho proposto, ho lottato, ho gestito conflitti, cercato il modo di superarli, ho chiesto aiuto, mi sono confrontata, ho imparato, ho voluto bene, sono cresciuta.
Ho guidato per oltre tre anni il gruppo piemontese fino alla meravigliosa primavera del coaching che è durata un anno e mezzo, per poi affiancare il collega del Direttivo nella funzione Sviluppo. Lì ho capito che lo Sviluppo era la mia vocazione: una crescita che passa per l’apprendimento. A marzo 2018 ho preso in carica il ruolo diventando parte del Consiglio Direttivo e da allora sono alla guida della commissione di responsabili regionali per facilitare lo sviluppo dei gruppi locali e la contaminazione tra essi, così da viversi più forti nel mondo in cui si lavora.
Ho accettato di entrare nel Direttivo nella funzione Sviluppo quando insieme al candidato e poi eletto presidente, Massimo Negro (nella foto), persona che stimo tanto, abbiamo concepito il concetto di intelligenza associativa: da allora la riempiamo di azioni, contenuti e senso.
Il saper stare e fare insieme è diventato un saper divenire: oggi il mio impegno è far si che non si perda la storia dell’associazione, che il legame con ciò che ne ha determinato la nascita si consolidi e allo stesso tempo sia stretto e solido il legame con il nuovo che verrà, che è già qui.
Cosa ho fatto in/per AICP quest’anno?
Se ripenso a quanto io abbia fatto per l’associazione solo nel 2019 mi chiedo come io abbia trovato il tempo. Si chiama motivazione.
Quest’anno ho accolto l’invito del gruppo regionale marchigiano a facilitare i lavori sull’identità del Coaching Club (Pesaro, settembre 2019);
ho progettato e realizzato un laboratorio di coaching & teatro per i responsabili e vice regionali e i componenti del Direttivo (Livorno, luglio 2019) che è diventato piece teatrale a Roma in occasione del IX Forum Nazionale di AICP;
ho organizzato un incontro aperto agli interessati del coaching della regione Toscana durante il quale con i colleghi del Direttivo abbiamo raccontato l’associazione, i suoi valori, le garanzie, i criteri di ingresso, la formazione continua (Pisa, Luglio 2019);
ho progettato e realizzato incontri in presenza per i responsabili regionali nei quali il gruppo potesse continuare a trasformarsi in squadra insieme a professionisti e colleghi straordinari (Rudy Orzes, Giovanni Romito, Luca Salemmi);
e ogni mese, oltre agli incontri in presenza di cui ho fatto menzione, ho organizzato e guidato la commissione responsabili nei nostri incontri via zoom, proponendo temi e discussioni di utilità per i gruppi locali, per i soci, e per il costruire insieme su tutto il territorio nazionale.
Quando a Luglio da OpenPI a Pisa abbiamo presentato AICP non era la prima volta che ne parlavo, ma ogni volta che presenti qualcosa a te caro hai qualcosa di nuovo da raccontare perché è trascorso il tempo e sono accadute cose. Quel giorno Jonathan Safran Foer mi ha prestato le parole per introdurre AICP: molto forte, incredibilmente vicino.
A proposito! Il mio impegno nel far risorgere il gruppo toscano ha già portato buoni frutti! A gennaio faremo insieme una giornata di team building, passo importante per ripartire con attività e gli obiettivi regionali! (Se vuoi seguire AICP toscana, puoi andare sul sito di AICP nazionale oppure sulla pagina facebook).
Sicché dicevo, il 22 novembre a Roma abbiamo festeggiato il decennale. Il forum Nazionale di AICP, l’evento aperto a tutti in cui raccontiamo alcuni aspetti del coaching e l’associazione, ha avuto una partecipazione di circa trecento persone. In quella occasione, una parte di quei responsabili regionali che nei mesi aveva lavorato insieme, ha avuto il coraggio di salire sul palco e mettere in scena una piece che è difficile da raccontare ma che ha fatto ridere l’intera platea.
Lontani da voler essere attori, abbiamo dato una prova di coerenza del fare insieme: affidarsi profondamente l’uno all’altro e accogliere e integrare ogni parte di sé, anche (soprattutto) le più buffe. Gerardo Mele (formatore di clown sensibile) direbbe che quei sette soggetti sono riusciti a tirar fuori il loro clown e a fare un vero e proprio fiasco: quando un fiasco è vero, tutti ridono e ti credono e sei veramente te stesso.
Anche questo è coaching, per me: evolvere e fortificarsi insieme, fianco a fianco, in grazia e bellezza.
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Cos’è AICP
L’Associazione Italiana Coach Professionisti è un’Associazione Professionale ai sensi della Legge 4/2013 (Regolamentazione attività professionali non ordinistiche), iscritta negli elenchi del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
L’AICP ha tre scopi fondamentali a servizio dei soci:
1) approfondire la metodologia, la ricerca e la filosofia del coaching in un’ottica di confronto leale, onesto e pluralista tra coach professionisti;
2) promuovere la ricerca, la formazione e la divulgazione del coaching in Italia, per sviluppare credibilità ed efficacia del coaching stesso;
3) organizzare servizi per i soci che in tal modo avranno un orientamento solido alla professione così da assicurare e garantire ai clienti la massima professionalità.
FUNZIONE SVILUPPO (membro del direttivo): Progettazione e realizzazione dei Coaching Club di Eccellenza sul territorio nazionale – progettazione e valutazione di attività di alta formazione organizzata in ciascuna Regione; facilitazione della conoscenza delle best practices di ciascuna Regione e contaminazione tra Regioni; supervisione dell’operato dei Coaching Club e sviluppo dei Responsabili.
Obiettivo: favorire lo sviluppo dell’Associazione in termini di qualità e valori.