Gli elementi della felicità – Prof. Ed Diener

//Gli elementi della felicità – Prof. Ed Diener

Gli elementi della FELICITÀ

Intervista a Ed Diener, psicologo sociale, docente universitario e ricercatore presso l’Università dell’Illinois, senior scientist della Gallup Organization.

Il Prof. Diener ha personalmente accolto la mia richiesta di sbobbinare e tradurre in italiano l’intervista qui riportata e pubblicarla su questo sito.

Ed Diener, anche conosciuto come Dr. Happy, è uno dei principali ricercatori sul benessere soggettivo.

Egli definisce così il Benessere Soggettivo (Subjective well-being ~ SWB): Come l’individuo valuta la propria vita, allo stato attuale e per periodi prolungati (ad esempio, riguardo al passato). Tale valutazione include il modo in cui l’individuo reagisce emotivamente agli eventi, il suo umore, come giudica il livello di soddisfazione della propria vita, della propria realizzazione, e degli ambiti principali quali le relazioni o il lavoro.


Che cosa serve per essere felice

Sbobinatura e traduzione a cura di Laura Leone.

 

– MF. Salve, il mio nome è Mike Frisch,

sono professore di psicologia alla Baylor University.

Con me oggi c’è il Dott. Ed Diener,

l’autorità mondiale sulla felicità umana.

Dott. Diener mi piacerebbe parlare con lei

di alcuni degli elementi che sembrano importanti per

coltivare e preservare una vita di felicità,

intesa nel senso di godere della propria vita.

– ED. Bene, ottimo, vada pur avanti

– MF. Cosa può dirmi, quali sono alcuni di quegli elementi pensa siano

davvero cruciali per essere felici, sulla base delle sue ricerche sulla felicità condotte in tutto il mondo

– ED. Beh, sappiamo che i rapporti sociali sono importanti,

vale a dire avere qualcuno su cui contare,

e questa è davvero una delle chiavi per la felicità, e abbiamo trovato

che le persone più felici sempre hanno rapporti sociali

non c’è una eccezione, di una persona super-felice

che non abbia avuto qualcuno nella propria vita a cui tiene, o qualcuno che tenga a lei o a lui

– MF. Cosa ne dice invece dei rapporti primari,

ad esempio del fidanzamento o del matrimonio?

– ED. Il matrimonio è importante per molte persone, perché nella nostra società

è un rapporto definito come buono,

ma il matrimonio non è necessario, le persone possono avere una famiglia stretta e degli amici e non essere sposati, ed essere molto felici.

Perciò è un errore credere che il matrimonio sia assolutamente fondamentale.

Dall’altro lato, per molte persone il matrimonio è il rapporto sociale più importante della loro vita.

– MF. E i bambini?

– ED. Beh, nel nostro studio, i bambini non sembrano contribuire alla felicità

o all’infelicità.

Perché? Perché in media non importa,

perché alcune persone amano i bambini e ciò rende la vita di queste persone più felice

mentre per altre persone sono un peso: i bambini sono costosi, richiedono molto tempo…

Quindi, davvero la chiave per comprendere la propria felicità è dirsi:

“Sono una persona che davvero amerà avere figli?

O sono una persona che avrà figli solo perché è una cosa che si deve fare?”

E questo è un errore. Perciò

il nostro consiglio non è dire che avere dei figli sia una cosa buona o cattiva,

ma di comprendere se stessi, e allora dirsi

“Sono davvero una persona che adora i bambini!” vuol dire che allora li avrà,

oppure “Mah, si, i bambini sono ok, ma magari lascio che ne abbiano gli altri”.

Un’altra cosa che troviamo essere molto importante per

la felicità a lungo termine è avere un lavoro che si ami.

Quini, alcune persone fanno le casalinghe, alcune sono in pensione,

perciò non parliamo necessariamente di lavoro retribuito

ma del fatto di avere un’attività nella vita che si ami e

un lavoro che permetta di amare ciò che si fa. Ad esempio,

se sei un venditore, ami parlare con le altre persone e convincerle che il tuo prodotto è un buon prodotto,

ma se sei una casalinga, ti piacerà cucinare, ti piacerà crescere i bambini, fare le pulizie e via dicendo;

è sorprendente, ma alcune persone adorano fare le pulizie!

Mentre altre persone lo detestano. Perciò

se una persona decide che farà la casalinga a tempo pieno, e starà a casa, che sarà un genitore,

allora sarà quel tipo di persona a cui questo piacerà, e ciò comporta diverse sfide, perché qualunque siano le abitudini la persona diventerà isolata, perciò occorre assicurarsi di avere dei contatti con persone adulte, non solo con i bambini, e di essere in grado di uscire di casa e così via.

Quindi, per i pensionati

la sfida è trovare qualcosa di nuovo a cui appassionarsi,

dal momento che non si svolge più un lavoro retribuito;

per alcune persone sarà volontariato, per altre persone sarà un hobby professionale,

l’importante è essere impegnati, restare attivi finché possibile,

perché sappiamo che il tempo libero trascorso attivamente è una delle chiavi per la felicità.

Le persone che guardano la tv dodici ore al giorno non saranno così felici;

le persone che fanno escursionismo, che continuano a fare attività sportiva, che escono con altre persone, che vedono altre persone, magari fanno attività sportiva in un gruppo, hanno molti rapporti sociali, hanno degli hobby, le persone che sono attive,

sono quelle le persone felici. Perciò, che una persona sia un pensionato, un lavoratore, o una casalinga,

c’è un modo per essere felici per ciascuno di essi.

– MF. Ho in mente il concetto di “ottimismo significativo”,

Cosa intendo è, ad esempio, il personaggio di John Ames nel romanzo Gilead che ha vinto il Premio Pulitzer, il quale dice che ci sono migliaia e migliaia di modi per trovare la felicità in questa vita.

E’ vero che ci sono molto ‘promossi’ nella felicità, e che le persone non dovrebbero mai arrendersi nel senso che ci sono sempre nuove vie, e anche le persone che hanno subito un terribile incidente le hanno trovate e scoperte.

– ED. Si, certamente, una delle cose da capire sulla felicità è che

la felicità non è una vita senza problemi. Tutte le persone hanno problemi.

Se si considerano le persone più ricche e fortunate che siano mai vissute,

anche a loro sarà accaduta qualcosa di brutto nella vita.

A me è accaduto qualcosa di brutto nella vita, a tutti è accaduto,

alcune persone che ci sono molto vicine verranno a mancare,

avremo dei disappunti con delle persone, e via dicendo.

E allora il segreto per essere felici è sapere che quei

rammarichi e quei problemi non ti definiscono [non sono te; ndt.]

e che tu vai avanti avendo ancora un’attitudine positiva e sapendo che la vita può ancora essere piena di gioie

e cose divertenti nonostante quei problemi. E non è che noi ignoriamo i problemi, sono importanti e noi ci facciamo i conti,

ma poi andiamo avanti.

Tutto questo è importante. E, in termini di fonti di felicità,

a parte i rapporti con le persone, svolgere attività che amiamo…

e tutti noi abbiamo delle abilità e siamo fatti per conoscere cose nuove,

per esempio perché ci piace giocare? Perché ci piace fare sport o giochi e così via?

Perché è una sfida, perché è divertente, perché si usano le nostre abilità mentali,

le nostre abilità fisiche, perciò noi tutti proviamo piacere nell’imparare e utilizzare nuove abilità,

e se queste sono parte delle nostre attività lavorative o parte dei nostri hobby, allora lo adoreremo.

– MF. In un aforisma della psicologia positiva e del benessere, parlando del concetto così espresso:

“Take risk with grit” (“Affronta i rischi con determinazione”) che vuol dire

mettiti in una nuova situazione e sii perseverante ed esplora le possibili vie della felicità.

È tutto questo qualcosa di cui abbiamo bisogno per trovare questa

attività altamente gratificante?

– ED. Penso che, quando abbiamo analizzato i vari Paesi del mondo,

nel sondaggio Gallup abbiamo osservato tutto il mondo

– MF. Quanti Paesi

– ED. Abbiamo osservato 155 paesi, il che vuol dire che abbiamo osservato tutti i Paesi più importanti del mondo

– MF. Che percentuale sarebbe

– ED. Abbiamo analizzato il 99% della popolazione mondiale

– MF. Ok ok

– ED. ciò che abbiamo trovato è che

ogni Paese di ogni Regione del mondo, coloro a cui piace imparare cose nuove, sono i più felici, godono di più della loro vita.

E, non si parla di imparare cose nuove come a scuola, tipo il calcolo, o qualcosa di noioso,

ma imparare cose nuove su altre persone, imparare cose nuove su cosa è importante per sé, andare in giro per il mondo,

imparare cose nuove di politica… perciò quelle persone che costantemente imparano cose nuove e vedono il mondo come un luogo interessante, saranno le persone felici.

– MF. Cosa ci dice a proposito del fatto di avere degli obiettivi nella vita, è importante?

– ED. Noi crediamo che avere degli obiettivi di vita, e soprattutto avere degli obiettivi che sono più grandi di se stessi, importarsi di cose fuori di se stessi, quindi avere degli obiettivi a lungo termine, ad esempio voglio davvero provare a

diventare un medico o voglio davvero trovare una buona compagna e sposarmi un giorno prima di avere quarant’anni, e via dicendo,

le persone hanno tanti tipi diversi di obiettivi, avere degli obiettivi a lungo termine è forse parte di ciò che vuol dire essere un essere umano,

ma intendo avere degli obiettivi che sono più grandi di sé,

quindi se il tuo unico scopo è voglio essere felice perciò mi drogherò e sarò felice

oppure berrò alcolici e sarò felice, ciò è auto-assordante,

devi avere obiettivi che sono più grandi di te, che hanno importanza fuori di te stesso, quei valori che hai.

E usando le tue forze, quelle cose in cui tu sei bravo e che davvero ti interessano, costituiscono la seconda parte dell’essere esseri umani.

Perciò vuoi avere dei valori per i quali lottare, ma dei valori per i quali lottare che utilizzino le tue singolari abilità.

– MF. Capisco, e

dici anche praticamente che

se l’attività che si svolge contiene forse in sé

qualche elemento di supporto, come aiutare altre persone, un tuo amico o la tua compagna,

o nel campo della medicina i tuoi pazienti,

questo costituisce parte della felicità?

– ED. Giusto, non importa cosa fai, ci si può vedere degli elementi della felicità nell’aiutare altre persone, non solo te stesso.

Certamente tu vorrai guadagnare dei soldi, sostenere te stesso e la tua famiglia, e così via,

ma allo stesso tempo ciò che fai per dare un contributo all’umanità è davvero importante.

– MF. Quindi svaghi, propensioni, attività che sono messe a servizio degli altri possono costituire qualcosa di potente.

E cosa ne pensi dell’impegno in …

abbiamo parlato dell’apprendimento, cosa ne pensi dell’arte, dell’impegno in attività creative? E’ importante?

– ED. E’ corretto, noi abbiamo trovato anche che quelle persone che provano cose nuove, che sono più creative, in effetti abbiamo trovato che le persone felici in media sono più creative delle altre, sono disposte a rischiare.

Le persone depresse generalmente non sono così creative perché si stanno ritirando dalla vita;

le persone che cercano

nuovi modi per fare le cose, che cercano di pensare a cose nuove,

le persone creative sono generalmente felici.

E, un’altra cosa di cui non abbiamo ancora parlato Mike è

il proprio ambiente circostante, conta?

Ciò che sappiamo è che l’ambiente della società e perfino il proprio ambiente circostante, la propria casa, contano.

Perciò coloro che hanno più verde intorno, piante, parchi,

loro sono più felici. Coloro che vivono in una giungla di cemento non sono così felici.

Sappiamo ancora che un altro elemento di infelicità sono i lunghi spostamenti per il lavoro: le persone che impiegano ogni giorno un’ora per andare a lavoro e un’ora per tornare…

bene ci sono due ragioni per cui non sono così felici: fare il pendolare può essere molto stressante;

– MF. Già, si

– ED. l’altra ragione è che quelle sono due ore al giorno

che non si trascorrono con la famiglia e con gli amici a fare cose divertenti.

Troviamo che coloro che ottengono un aumento di stipendio e si trasferiscono in periferia

dove comprano una casa grande, e quindi sono più lontani per andare a lavorare,

la loro soddisfazione di vita non sale né scende

nonostante abbiamo ricevuto un aumento, perché fare i pendolari distoglie da quelle cose della vita che sono veramente premianti.

– MF. Allora la felicità è davvero nella nostra testa.

– ED. Esatto.

– MF. E’ vero

– ED. E sappiamo anche che avere un ambiente pulito…

l’inquinamento dell’aria riduce la soddisfazione della vita…

Essere in un ambiente negativo in effetti diminuisce la felicità.

– MF. Puoi parlarmi del ruolo della vita spirituale e della religione, che sembra variare così tanto molto da Paese a Paese…

– ED. Esatto, alcuni paesi sono molto religiosi,

ad esempio i paesi musulmani, abbiamo trovato che il 98% della popolazione è praticante.

In altri Paesi, ad esempio nell’Europa del nord, circa il 20% è praticante.

L’importanza della religione varia molto (in termini di felicità; ndt).

Se vivi in un Paese religioso è più facile essere felici se sei religioso, e se vivi in un Paese non religioso davvero non conta

che tu sia religioso oppure no.

Ciò che noi crediamo essere universale è la spiritualità. E cosa vuol dire,

vuol dire avere emozioni positive che si collegano a qualcosa che sia più grande di te,

gratitudine, ringraziamento, porsi domande sull’universo, vedere la bellezza fuori da te stesso

così, vedere cose che sono più grandi di se stessi, prendersi cura delle cose…

l’amore, per esempio, è una emozione spirituale, perché?

perché ti importa di qualcosa o di qualcuno al di là di te stesso.

E allora le emozioni spirituali sono universali, che tu sia religioso o no, nel generare felicità.

– MF. E davvero riguarda l’impegno nel creare obiettivi e valori che vadano al di là i se stessi

– ED. Esatto, obiettivi e valori che prescindano da se stessi.

– MF. Bene, grazie mille per il tuo tempo

– ED. Grazie a te Mike!

 

Nota. Sulla qualità dei rapporti umani.

Ed Diener dice che i rapporti umani sono alla base della felicità; tutti gli altri fattori, essere attivi e curiosi, avere emozioni positive che vadano al di la di se stessi, fare cose per gli altri, presuppongono rapporti umani. Ma quindi la ‘ricetta per la felicità’ è: Più amici ho, più posso essere felice? Come è ovvio, non funziona proprio così. È la qualità di tali rapporti che conta, la cura di essi e il vero desiderio di averne. Sono i rapporti umani autentici che possono generare una vita soddisfacente, quelli coi quali si voglia davvero condividere emozioni, attività, reciprocità e gratitudine (compresi in questo senso anche i rapporti famigliari).

2020-05-14T11:55:54+02:00