Self Determination Theory

//Self Determination Theory

Il presente articolo è un breve estratto basato sui lavori di Edward L. Deci and Richard M. Ryan, docenti dell’Università di Rochester nel dipartimento di Scienze Sociali e Cliniche in Psicologia. Gran parte degli articoli sono scaricabili gratuitamente dal sito dell’Università ovvero dal sito sulla Self Determination Theory, SDT.deci_ryan_small

I FATTORI MOTIVAZIONALI e MOTIVAZIONE

I motivi, o fattori motivazionali, sono le ragioni o gli scopi che appaiono dirigere il comportamento; i risultati che il comportamento sembra diretto a raggiungere sono gli obiettivi. I motivi possono essere suddivisi in due gruppi:

  • Motivi PRIMARI: sono i bisogni biologici (es. fame, sessualità, ecc.)
  • Motivi SECONDARI: sono i bisogni più tipicamente umani (sicurezza, appartenenza, stima, auto-realizzazione).

Una caratteristica che distingue gli esseri umani è la capacità di perseguire e raggiungere degli scopi a lungo termine che hanno spesso poco a che fare con i bisogni biologici fondamentali.

La motivazione viene suddivisa tra:

  • ESTRINSECA: quando la ragione per svolgere un’attività risiede all’esterno dell’attività stessa; il comportamento è alimentato dal desiderio di una ricompensa esterna, e l’individuo si impegna ad attuare il comportamento per il tempo e con lo sforzo necessari ad ottenere la ricompensa;
  • INTRINSECA: quando l’individuo tende a perseguire i propri interessi e ad esercitare le proprie capacità; si tratta della tendenza alla padronanza, alla ricerca della novità, all’esplorazione. Perseguire liberamente questa inclinazione innata genera benessere e soddisfazione. L’individuo è disposto ad investire tempo ed energie, senza restrizioni, in attività che promuovono la creatività, l’apprendimento e la crescita personale.

Secondo la Teoria della Valutazione Cognitiva, motivazione intrinseca e motivazione estrinseca NON sono compatibili. Quando viene somministrata una ricompensa tangibile (es.denaro) per svolgere un’attività intrinsecamente motivata, la motivazione intrinseca ne risulta compromessa. Si ottiene lo stesso effetto con minacce, scadenze, ordini direttivi, obiettivi imposti da altri. Ciò è dovuto ad un cambiamento nel locus di causalità, da interno a esterno.

 

La Teoria dell’AUTO-REALIZZAZIONE

La Teoria dell’auto-realizzazione è ben rappresentata dalla figura, in cui motivazione e regolazione della motivazione vengono rapresentate, rispettivamente, in asse orizzontale e verticale. La regolazione sta ad indicare ciò che determina, regola appunto, il comportamento dell’individuo: ad esempio, in assenza di motivazione, un individuo non agisce ovvero, se agisce, lo fa senza alcuna intenzione (regolazione assente). Al contrario, nel caso della motivazione intrinseca, la regolazione del comportamento è intrisenca, vale a dire proveniente dall’interno.

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Per comprendere facilmente il diagramma, partiamo dal seguente esempio.

Pensiamo a un adolescente che deve fare i compiti. Da cosa è regolata la motivazione e a quale azione porta?

  • Nessuna regolazione: non faccio i compiti.
  • Regolazione esterna: faccio i compiti così evito problemi.
  • Regolazione esterna: faccio i compiti così evito problemi.
  • Regolazione introiettata: faccio i compiti perché voglio che il mio insegnante pensi che sono bravo.
  • Regolazione per identificazione: faccio i compiti perché per me è importante fare i compiti.
  • Regolazione integrata: faccio i compiti perché voglio capire l’argomento.
  • Regolazione intrinseca: faccio i compiti perché mi piace.

 

Tornando quindi al diagramma teorico, il tipo di motivazione, riportato sull’asse orizzontale, va da:

  • 0. A-motivazione: l’individuo non presenta intenzione all’azione; anche quando agisce, lo fa senza un’intenzione e in assenza di qualsiasi tipo di regolazione
  • 1. Motivazione estrinseca:
  • regolazione esterna (il comportamento è controllato e causato dall’esterno)
  • Regolazione introiettata (l’individuo ha internalizzato la regolazione del comportamento ma non l’accetta completamente come propria; es. svolgere un’attività per evitare il senso di colpa / ansia o per alimentare l’autostima)
  • Regolazione identificata (riflette l’attribuzione consapevole di valore all’obiettivo del comportamento, tale per cui l’azione viene accettata e considerata importante a livello personale)
  • Regolazione integrata (completa assimilazione interna; le azioni caratterizzate da motivazione integrata condividono parecchie qualità della motivazione intrinseca; tuttavia sono considerate estrinseche, in quando sono condotte per ottenere esiti distinti dall’attività stessa)
  • 2. Motivazione intrinseca: la persona svolge un’attività in quanto intrinsecamente soddisfacente ed auto-regolata.

La regolazione intrinseca è associata alla motivazione intrinseca. Come sostengono Deci&Ryan, motivazione intrinseca e motivazione estrinseca integrata sono essenziali per la crescita psicologica, l’assimilazione di pratiche culturali e il benessere.

Attraverso il processo di interiorizzazione si può far si che i comportamenti siano sempre più regolati dall’interno e, mutatis mutandis, che la motivazione intrinseca venga nutrita e rafforzata.

 

Cosa può facilitare il processo di interiorizzazione della motivazione, vale a dire cosa può far si che il comportamento sia auto-determinato e fonte di benessere? La risposta risiede nella soddisfazione di tre bisogni che gli autori definiscono i tre bisogni psicologici fondamentali:

Le tre aree non sono interscambiabili: occorre che ciascuna sia soddisfatta, nutrita, equilibrata rispetto alle altre, affinché l’individuo sia auto-determinato e agisca per il proprio benessere e la propria realizzazione personale.

La Teoria dell’Auto-Realizzazione è uno strumento teorico utilissimo a disposizione di un bravo Coach durante un percorso di Life Coaching. La soddisfazione dei tre bisogni psicologici fondamentali è esaminata e nutrita durante un percorso, ed è in linea con le teorie sulla felicità affrontate in diverse sezioni di questo sito.

2013-07-08T22:48:54+02:00